come una sottiletta
fusa tra due fette di pane
sdraiata tra l’erbetta
sto
e a forma di stellina
starei fino a domattina
se non fosse per questa paura
che col buio si fa più dura
tornerò nel mio lettino
a parlar col mostro
da sotto al cuscino
come una sottiletta
fusa tra due fette di pane
sdraiata tra l’erbetta
sto
e a forma di stellina
starei fino a domattina
se non fosse per questa paura
che col buio si fa più dura
tornerò nel mio lettino
a parlar col mostro
da sotto al cuscino
Ho una cosa nella pancia
pancia?
Pancia e periferia.
La cosa ha dei limiti
-confini-
ad esempio
non è nella schiena
schiena?
A cosa partecipa la mia schiena?
Al mistero
-ansia marsupiale posteriore-
guardo avanti
pretendo,ad ogni passo,
un avanzamento
-calpesto-
la cosa nella pancia.
-pretendo-
il mondo a mia misura
centimetri 164 kilogrammi 51
ma il mondo non misura
-rabbia-
maledetta evoluzione
esco dalla doccia
accaldata di pensieri.
é primavera
mi guarda
la guardo
perdo.
capisco il disagio
dei miei occhi
pieni di oscenità,
delle mie orecchie offese,
della mia bocca
di parole misere,
del mio naso
sordo al sottile.
quest’anima
fatica a germogliare.
riguardo la doccia
e la sua goccia…
insieme viviamo la fatica di contenere.
Non è da un pulpito che parlo,
ma so che i clienti sono contenti
di ricevere un consiglio.
Dico loro:
se accumuli troppo poi è difficile.
difficile è anche scegliere
cosa tenere e cosa no.
Lo so.
Ma nel poco ogni cosa si staglia.
Il poco
è molto più vicino allo spazio
del tanto …
E’ importante.
Quindi, quando arriva il momento di dare
regalate a mani piene
è tutto usato,
lo so,
ma non vergognatevene –
di nuovo non c’è più nulla.
Non è un mestiere difficile
il mio -
forse delicato,
rischi di spaccare
se non badi agli equilibri,
agli ingombri, ai pesi,
alle misure, al tempo.
Rischi, anche, di restare schiacciato.
A volte, però, l’istinto è amico.
Io, quando c’è da traslocare, arrivo.
È il mio mestiere.
Ascolto con attenzione,
carico – mi allontano – parto.
Alla meta – scarico.
Quasi sempre, però,
durante il tragitto
accadono strani movimenti interni
e in fase di consegna
le cose appaiono un po’ diverse.
A volte, magari, per via di una buca,
capita di perdere dei pezzi.
E cosi, per paura, aggiungi.
A volte.
Traslocare parole non è un mestiere inconsueto –
lo è la consapevolezza.
così maledettamente terrestre
(sto qua)
concentrata nella mia gravità
è il peso del mio corpo
capace di comprimere
comprimo.
schiaccio tutto
giù giù giù
ora nulla più può entrare
lavoro in uscita.
di botto
mollo tutto
volo
ma l’egoismo dei miei piedi
(che puntano sempre al centro)
mi schianta nuovamente al suolo
così maledettamente terrestre
salto